Ho condiviso un articolo, sul mio profilo Facebook, riguardo l’aggressione a Catania contro i tre migranti egiziani. «Non sono riuscito a vedere il video. Piccola riflessione: se a difendere la nostra “civiltà” sono questi personaggi, forse è il caso di sostituire i nostri abitanti con persone immigrate. Abbiamo solo da guadagnarci», è stato il mio commento.
Una persona che non conosco si è sentita in dovere di commentare così: «Non li difendo ! e non giustifico ! ma per arrivare a questo mi chiedo cosa abbiano fatto gli altri ? !» (la punteggiatura non è mia). Un’altra, invece, la butta sulla reazione rispetto alla delinquenza e ai soprusi che gli immigrati fanno ai danni della nostra società.
Ebbene, vogliamo affrontare seriamente questo discorso del “ma gli altri cosa hanno fatto?”. Lo vogliamo chiedere a chi ha subito cinque secoli di colonialismo selvaggio? Vi hanno mai detto che i belgi in Congo tagliavano le mani a quei neri che non portavano a compimento il lavoro assegnato (che non era esattamente riempire moduli in un ufficio)? Vogliamo parlare di intere civiltà distrutte, nel corso dei secoli? Di cosa facevano i francesi in Algeria fino a cinquant’anni fa? Si ha memoria di come abbiamo conquistato l’Etiopia, ovvero avvelenando i pozzi? Vogliamo parlare delle logiche del neocolonialismo, dopo gli anni ’60? Di chi ha messo Saddam Hussein in Iraq, i talebani in Afghanistan e di chi arma la mano dell’Isis?
Vogliamo davvero prenderlo questo discorso? Perché quello che oggi arriva nelle nostre coste, nel bene e nel male, è il frutto di tutto questo. Per cui, forse, agitare l’argomento di chi ha cominciato prima e di cosa ha fatto quell’altro, non mi sembra una scelta molto furba.
Caro Accolla, qui si parla di ha cominciato in tema responsabilità personale. Questi ragazzini qua – per chi non lo sa – giorni fa hanno sequestrato gli addetti del centro di accoglienza presso cui sono ospitati, e il sindaco della cittadina va lamentando che ormai da un mese il suo comune è palcoscenico di risse e aggressioni da parte proprio dei minorenni del centro.
Poi lei potrà sperare che al posto dei nostri tre incivili ci siano invece questi permetti modellini di civiltà, ma stia attento a cosa spera perché l’esisto potrebbe non piacergli: i belgi tagliavano le mani (chissà da chi hanno imparato?), ma questi qua i gay li buttano giù tuttora dai palazzi.