Regola di base: il rapporto tra il tempo in cui tu pensi a lui e viceversa dovrebbe essere compreso tra 0,8 e 1,3. Altrimenti non c’è futuro.
Poi. La paura. La speranza. E poi, ad un tratto, la gioia. O almeno dicono che funzioni così…
Sintonizzare i pensieri sulla stessa frequenza. Con poche interferenze, fino ad arrivare a un suono pulito. Alla limpidezza delle intenzioni.
Scoprire che il sapore del suo bacio era come lo avevi immaginato. O rimanerne sorpresi, piacevolmente.
Un giorno (ri)scriverò la mia matematica dei sentimenti. E le grammatiche dell’amore. Per il momento mi limito ad alzarmi dal letto, guardarmi attorno e indagare qualche sguardo occasionale.
Senza grosse pretese, per altro.